Hello dearies/racconers!
Qui è Belle. 1,2,3 mi sentite?
In questo periodo mi piacciono molto i fulmini.
Anzi, sono diventati una vera e propria fissazione.
Capita spessissimo che tutto inizi con un fulmine.
Anche Nathan lo sa.
Con fulmine intendo non solo la scarica elettrica in sè, anche se non mi dispiacerebbe essere improvvisamente colpita da una di queste e ritrovarmi con qualche superpotere.
Più che altro intendo un avvenimento improvviso, che possa sconvolgere l'esistenza.
Quindi, a questo proposito consiglio a chiunque la visione di un film che reputo straordinario.
Per l'appunto, "Struck By Lightning" di Chris Colfer, scritto e interpretato da lui. Forse molti di voi conosceranno questo ragazzo come la Porcellana Canterina di Glee, ma vi posso assicurare che lui è molto, molto di più.
Non ho intenzione di rivelarvi troppo della trama, e soprattutto del finale del film. Scopritelo voi.
Comunque, per farla breve: abbiamo il nostro protagonista, un ambizioso ragazzo di nome Carson, il cui massimo desiderio è venire ammesso in una prestigiosa università e diventare un giornalista di fama internazionale.
Siccome il suo progetto del giornalino scolastico non decolla, decide con vari metodi anche poco ortodossi di costringere i suoi coetanei a scrivere per una di progetto, il"Club degli Scrittori". Progetto che Carson è fermamente intenzionato a portare avanti, e che secondo lui gli varrà l'ammissione al College.
"La vita ti raggiunge in un attimo, ti scuote il corpo e poi cerca di fuggire per esprimersi in ogni modo possibile. Come un fulmine..."
"Io ho detto che volevo vincere il premio nobel per la pace, e tu dicesti..."
"Che volevo diventare una ballerina."
"Che cosa ti ha fermata?"
"Hanno riso tutti di me"
"Io non l'ho fatto. A che età smettiamo di credere in noi stessi? Anzi, a che età smettiamo semplicemente di credere in qualcosa? Voglio dire, qualcuno dovrà pur vincere il premio nobel per la pace. Qualcuno doveva pur diventare ballerina. Perchè non noi?"
“Ricordo la prima storia che mi scrisse: “C’era una volta un ragazzo.” Poi diventò: “C’era una volta un ragazzo che voleva volare." Migliorava di volta in volta. Poi iniziò a sentirsi triste, i suoi genitori iniziarono a litigare, e la storia diventò: “C’era una volta un ragazzo che voleva volare, ma non poteva.” Poi i suoi genitori divorziarono, e diventò: “C’era una volta un ragazzo che non avrebbe mai dovuto avere il desiderio di volare.
Non ho mai scoperto se il ragazzo riuscì a volare, alla fine.”
"Dedicato a mia nonna: c'era una volta un ragazzo che volò".
Avanti tutta Raccooners.
Non abbiate paura di farvi colpire da un fulmine! Non abbiate paura che vi crescano le ali!
Peace&Love
Belle
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